The Redshift Post - letteratura fantascienza umoristica: marzo 2013

3.29.2013

METROPOLITANA GALATTICA E CUORI MOLLUSCHI

Ed è giunto il momento di parlare di Amedeo.

Amedeo sarebbe un uomo tutto d'un pezzo. Non fosse per il fatto che gliene mancano parecchi.

LA METROPOLITANA GALATTICA

Stando a quanto ci ha raccontato, prima di arrivare su Pancrazia grazie al concorso di sudoku, Amedeo era controllore sulla linea "A" dell'ipermetropolitana o più precisamente "HYPERGROUND". Per questo nel suo alloggio ha una sfilza di vecchi cimeli e poster come questi:

FANTASCIENZA VINTAGE HYPERGROUND
Poster pubblicitario dell'Hyperground
Grafica ed elaborazione: Stregattodesign
COMPARAZIONE VELOCITA' MEZZI
Poster pubblicitario dell'Hyperground
Grafica ed elaborazione: Stregattodesign
E la guida della quale vi riporto a seguito alcuni pezzi.

EINSTEIN ROSEN BRIDGE TUBE SYSTEM GUIDE
Copertina della guida dell'Hyperground
Grafica ed elaborazione: Stregattodesign

EINSTEIN ROSEN BRIDGE TUBE SYSTEM GUIDE
Pagina della guida che mostra gli ingressi
dedicati alle specie aliene
Grafica ed elaborazione: Stregattodesign
Fare il controllore sull'ipermetropolitana sembra un lavoro semplice, ma non lo è. Prima di tutto ci salgono migliaia di razze aliene, delle quali per nel 90% dei casi non si riesce a riconoscere la testa dalla coda o dai piedi, sempre ammesso che una testa ce l'abbiano. In secondo luogo, ogni razza aliena potrebbe essere pericolosa per le altre in vari modi: ci sono quelli che per parlare emettono sostanze o radiazioni letali, altri che sono talmente piccoli che potreste calpestali o schiacciali senza accorgervene, altri ancora talmente grandi da poter schiacciare voi. 

Poi ci sono quelli sensibili ai suoni o alla luce, quelli abituati a gravità e pressioni fortissime e viceversa, quelli che sono abituati a pressioni e gravità ridicole, quelli che non si riescono a vedere perché il loro corpo riflette radiazioni che l'occhio umano (e quello di altre specie) non riesce a percepire, e via di questo passo.

Più che di una metropolitana si tratta di un treno merci carico come l'arca di Noè. Per farci il controllore bisogna essere preparati. Ed Amedeo lo era, anche se dopo quindici anni ha perso nell'ordine:


EINSTEIN ROSEN BRIDGES TUBE SYSTEM GUIDE
Pagina della guida che mostra gli ingressi
dedicati alle specie aliene

Grafica ed elaborazione: Stregattodesign
1 . UN DITO - Staccato dalla Boltucola di Marte di un turista Chiapponide di Saproticum δ che non la teneva in una gabbietta regolamentare.

2 . L' OCCHIO SINISTRO - Che gli è partito avendo guardato in direzione di una Seppia di Barnard IV mentre questa masticava uno snack.

3 . LA GAMBA DESTRA - Che gli è stata completamente squagliata da uno starnuto di un Naso Molliccio di Prostat 5 che stava discutendo con i suoi quattro cervelli su quale fosse la fermata a cui doveva scendere.

4 . IL BRACCIO SINISTRO - Che gli è stato amputato a seguito di un infezione da Spore di Brappo, che gli aveva attaccato un Bulbo Romboidale di Epsilon Eridani per mezzo di un'infida puzzetta silenziosa.

Fortunatamente la scienza ormai si fa beffe di queste cose e, grazie alle staminali, sono riusciti a fargli ricrescere tutto come ad una lucertola. Sfortunatamente non siamo ancora ai livelli che desideriamo e non è che ci sia proprio tutto: 
1) il dito si piega al contrario, 2) all'occhio manca l'iride, 3) alla gamba destra manca l'articolazione del ginocchio e 4) al braccio manca l'articolazione del polso e alla mano dello stesso braccio manca un dito (il mignolo).

Non si può biasimare i controllori dell'ipermetropolitana se vanno in giro bardati così:

EINSTEIN ROSEN BRIDGE TUBE SYSTEM OPERATORS SCI FI
Foto di Amedeo il primo giorno di lavoro sull'ipermetropolitana.Grafica ed elaborazione: Stregattodesign

Questa è la foto del suo primo giorno di lavoro. Amedeo è quello a sinistra, quello a destra è il suo tutor. La fotografia è sul comodino di Amedeo, di fianco a quella del suo cane Poldo, sbranato quattro anni fa dal Gattomammone Antariano del suo vicino di pianerottolo...

Amedeo è un tipo piuttosto ottuso e / o pignolo. Visti i suoi trascorsi però, non lo si può biasimare. Non si può dire che sia un pauroso, ma sicuramente è molto prudente, al limite della paranoia. 

Tra noi è quello più esperto di specie aliene ma anche se tale erudizione è relativa al catechismo forzato - volto alla sopravvivenza della sua integrità fisica - che ha ricevuto durante il training all'ipermetropolitana, nutre un viscerale interesse nell'ampliare le sue conoscenze sulle specie aliene.
Nonostante ciò che gli è capitato durante i suoi contatti con le altre razze della galassia, vi dirò che aprezza la maggior parte delle specie non-umane forse più degli umani.
Un chiaro caso di Sindrome di Stoccolma. Questa volta son d'accordo con Cassandro.
Comunque si rivela molto utile: comprende 450 lingue e 230 dialetti galattici. Così possiamo ascoltare i programmi televisivi di cucina del Carosello di Rigel senza sottotitoli.

LA SOAP OPERA CUORI MOLLUSCHI

Nel tempo libero gioca a tennis con un Kruntz di nome Doptlavizio, colleziona Arbre Magique al Manzo Aureliano e va matto per le Soap Opera Tertulliane durante le quali monopolizza il televisore per un pomeriggio pancratico (4 giorni terrestri circa).

La Soap in questione si intitola: Cuori Molluschi

vintage television soap opera SCI FI
Sigla della nota Soap Opera Tertulliana "Cuori Molluschi"
Grafica ed elaborazione: Stregattodesign

Per chi non le avesse mai viste, le Soap Tertulliane, sono dei polpettoni infiniti low-cost simili alle Soap nostrane con la differenza che i Tertulliani sono bisessuati e la personalità dei personaggi non è sempre chiara, inoltre vivono in sei dimensioni spaziotemporali differenti. I Tertulliani inoltre, essendo tra gli esseri più intelligenti della galassia, ogni 2 minuti se ne escono con digressioni di ogni genere: possono usare infatti un problema alla macchinetta del caffé come pretesto per iniziare lunghe speculazioni cosmologiche sulla struttura dello spaziotempo a n-dimensioni...

Non ce la si può fare.

Remo di solito dà in escandescenza, mentre la Giusi lo zittisce e lo caccia dall'habitat perché da qualche mese pancratico ne è diventata anche lei una grande fan.

I gusti son gusti.
Però è deprimente vedere Amedeo e la Giusi piangere come vitelli per 4 giorni di fila.

3.27.2013

IL MISTERO DI REMO E DEL NAUFRAGIO DEL DEMETER

Dopo aver parlato di Cassandro, direi che si può passare a Remo.

La storia di Remo è molto avventurosa, anche se di alcuni (molti) passaggi s'ignorano i particolari. Quindi mettetevi comodi.

Questa è la storia di quello che è conosciuto come...

IL KASPAR HAUSER MARZIANO

Prima di tutto bisogna dire che l'infanzia di Remo è avvolta nel mistero. Si dice, (o per lo meno questo è quel che racconta lui) che un giorno comparve di punto in bianco su Marte in una piazza di Nuova Norimberga un ragazzo di sedici anni capace solamente di dire il suo nome, ovvero Kaspar Hauser. Al che, un passante, gli disse che quel particolare nome, legato ad un caso come il suo era già stato usato e che quindi bisognava cambiarlo.
Quanti si erano riuniti nella piazza decisero quindi di chiamarlo Remo, in quanto uno dei passanti disse che suo nonno si chiamava così.
fantascienza vintage umoristica
Foto comparativa di Kaspar Hauser e Remo. Gli esperti sono concordi nel ritenere che la somiglianza sia indubbia.
Photomanipulation and Creativity: Stregattodesign
Quando chiesero a quel passante perché suo nonno si chiamasse così, lui rispose che non lo sapeva, ma che se poteva essere loro d'aiuto sapeva che Remo era uno dei due gemelli fondatori di Roma.
Quando gli chiesero cosa c'entrasse, lui rispose con molta tranquillità che, secondo la leggenda, i due gemelli Romolo e Remo, erano figli di una vestale violentata dal dio romano Marte e che, abbandonati da quest'ultima erano stati allattati da una lupa. Ora, di lupe in giro non se n'erano viste, ma di contro si trovavano su Marte e il primo che aveva visto il ragazzo era stato un tizio di nome Faust, commerciante in Maiali Vegetali Amuliani. Dal momento che il padre adottivo dei due fanciulli della leggenda si chiamava "Faustolo" e che veniva chiamato il "porcaro di Amulio", tutto combaciava. 
A quel punto, nessuno mosse più obiezioni, quindi il nostro Kaspar Hauser si tenne il nome di Remo.
 
Gli anni successivi furono duri in quanto Remo, non avendo nessuno che si prendesse cura di lui, o comunque nessuno a cui importasse della sua sorte al punto di adottarlo o offrirgli un lavoro o un tetto sopra la testa, si trovò di fronte alla delicata questione di doversela cavare da solo. Fortunatamente per lui però, all'epoca Marte era stato già terraformato abbastanza da avere un minimo di atmosfera respirabile, anche se rarefatta. Comunque sia, la situazione non era delle migliori. Dal momento che non aveva nessuna intenzione di mendicare (su Marte era stata appena approvata la legge che obbligava chiunque vedesse un mendicante di prenderlo a bastonate o a calci, pena una multa salatissima di 85.000 €), decise di recarsi al più vicino campo di lancio e trovare un impiego su di una nave esplorativa. Come marinaio infatti avrebbe avuto garantito vitto e alloggio, che era quello che gli serviva in ordine di priorità. A diventare ricco ci avrebbe pensato in seguito.

Se pensate che non sia diventato ricco perché si trova qui vi sbagliate. Un ricco può facilmente ritrovarsi di punto in bianco senza la sua ricchezza.

Ma andiamo per ordine. Remo non riuscì a farsi imbarcare su di una nave esplorativa, di contro, riuscì a farsi arruolare come boa di segnalazione (successivamente promosso a mezzomarinaio) su di un mercantile di vecchia generazione che incrociava nel sistema di Carpathia. E gli era pure andata bene perché il lavoro che gli avevano offerto inizialmente era quello di siluro, ma poi il mozzo che aveva il ruolo di boa aveva preso la scarlattina e avevano dovuto sostituirlo.

IL NAUFRAGIO DEL DEMETER

Gli anni che seguirono furono monotoni, ma comunque Remo riuscì ad accumulare una piccola fortuna alle scommesse sulle corse dei polli minerali di Prostat 5, fortuna che spese nell'acquisto di un mercantile tutto suo: il Demeter.

Fantascienza Astronave Demeter
L'astronave mercantile Demeter nel fiore degli anni.
 Immagine: Stregattodesign
La fama del Demeter era nota a tutti anche all'epoca, ma Remo a quanto pare non sapeva della jella che seguiva quell'arnese.
E non sono solo dicerie, pensate che mio zio che fa il vigile, per averle fatto una volta una multa per divieto di sosta su Barnard IV, dodici minuti dopo è stato fermato dalla polizia perché venne fuori che fosse sposato a ventotto mogli diverse sparse su altrettanti sistemi stellari che richiedevano gli alimenti, e che prendesse ottantacinque pensioni di invalidità tra le quali ve n'erano anche alcune incompatibili con l'anatomia e la biologia umana come ad esempio il disturbo cronico della chela del tennista, il morbo dell'antenna destra, la laringite botanica.
Comunque sia, Remo comprò il Demeter e, anche se può sembrare assurdo, ci diventò ricco.
Con il Demeter infatti, Remo trasportava carichi di concime da Varnar IV alla colonia di Saprofiti di Whitby e riusciva a farci talmente tanto grano che dovette prendere un Cassetto Dislocatore Chiapponide per tenerci il portafoglio (dato che non si fidava delle banche).

Tuttavia, un bel giorno, il Demeter imbarcò un clandestino...

Conte Orlok fantascienza
Max Schreck
Photosource: Film.it

No, non si tratta di questo. Questo è Max Schreck, il primo ufficiale. Remo lo ricorda ancora con affetto cantando coi rutti la sigla di "Capitan Orlok" in suo onore.

Beh, il clandestino era un piccolo acaro coprofago di Prostat 5. Schreck lo aveva preso in un vecchio negozio cinese di cianfrusaglie "TUTTO A 1 €" e lo teneva nascosto nel suo alloggio. Inizialmente si trattava di una piccola, coccolosa & batuffolosa sottospecie di bertuccia.
Ma si sa come va: gli dai una lavata, e si riproducono; gli dai da mangiare dopo la mezzanotte e diventano così famelici da sbranare tutto il letame e il concime che trovano.
Durante la traversata infatti, l'acaro coprofago sbranò tutto il carico e, non contento, assalì anche l'equipaggio quando - in un momento di concitazione per il carico che andava in fumo (o più precisamente in metano) - Remo urlò: "muovetevi sacchi di merda!"
Il resto è storia:
Remo si legò al timone del Demeter per non svenire a causa della puzza che trombettavano in giro gli acari e dopo due giorni riuscì a far atterrare - o sarebbe meglio dire schiantare - la Demeter su di un planetoide deserto.

Fu ritrovato per caso otto anni dopo da un turista Tapparellide smarrito.

Anni dopo, scoprì da una proctoscopia che durante il suo soggiorno sul planetoide qualcuno gli aveva tatuato sulle pareti dell'intestino il seguente messaggio:


Tatuaggio sulle pareti intestinali di Remo
Immagine nebula credit: Nasa
Ciò serve ad informare la persona nelle cui mani dovesse capitare questo Remo che Daniel Foss, nativo di Elkton, Maryland, Stati Uniti d'America, si imbarcò nel 1809 nel porto di Philadelpia, a bordo del brigantino "Negociator", diretto alle Isole degli Amici. Il febbraio dell'anno seguente fu gettato su quest'isola deserta, dove si costruì una capanna e sopravvisse un certo numero di anni nutrendosi di carne di foca, unico scampato dell'equipaggio del suddetto brigantino che il 25 novembre 1809 colò a picco dopo aver urtato un isolotto di ghiaccio.*
*Frase tratta da "Il vagabondo delle stelle" di Jack London

3.22.2013

ANCHE CASSANDRO... NON È UMANO…

Il secondo appartenente alla nostra compagine che vi voglio presentare è Cassandro.

Come già sapete, Cassandro è il figlio della Giusi, ha nove anni e...

...NON È UMANO…

...O per essere più precisi, non è completamente umano. Certo, direte voi, con un nome come Cassandro...
Non è solo per via del nome, e qui vi sbagliereste. Il nome gliel'ha dato la Giusi ed è il nome del nonno di suo zio da parte di fratello acquisito. Ma il fatto è che si tratta di un ibrido umano - alieno.

La storia di cassandro è piuttosto triste. Preparatevi. 

Tutto risale a quando la Giusi faceva la cameriera a bordo della Juice of Saint Luis, una delle Starbus, le navi da crociera-casinò che incrociano da queste parti. Lì conobbe un Tertulliano di nome Lomberto. Per chi non lo sapesse, i Tertulliani sono tra le razze più intelligenti della galassia, e sono delle specie di molluschi ipertrofici. Nella fattispecie, tale Lomberto era nientemeno che l'inventore del Maccherone Apfsaloide, che, a dispetto del nome, è l'aggeggio che permette di viaggiare nelle subdimensioni quanto-simpatiche. Lomberto, come tutte le persone molto intelligenti, aveva una sorta di deviazione: era convinto di essere la reincarnazione di Fred Astaire e Ginger Rogers. No, non avete capito male: pensava letteralmente di essere la reincarnazione di entrambi contemporaneamente. Non avendo ben chiaro infatti come fosse strutturata la divisione dei sessi terrestri, ed essendo la sua specie bisessuata, lui l'ha fatta breve. O per essere più precisi, l'ha messa giù come gli faceva più comodo. 
Qui sotto c'è la foto che ha Cassandro di lui.

Foto del padre di Cassandro
Illustrazione by Stregattodesign

A quell'epoca, Lomberto si baloccava esibendosi in uno spettacolo musicale sulla Juice of Saint Luis. Era un personaggio molto fascinoso e la maggior parte delle donne e degli uomini, o comunque dei maschi e delle femmine e altri generi delle varie specie di creature che bighellonavano su quelle crociere, ne erano inevitabilmente rapiti.

Vi mostro la locandina che ho trafugato di nascosto dall'alloggio della Giusi. È un po' rovinato, non fateci caso.

Locandina dello spettacolo di Lomberto

Photocomposizione e Creatività: Stregattodesign



La Giusi era l'unica che non se lo filava e, come sapete meglio di me di come vanno queste cose, finirono insieme. Stettero insieme per 3 mesi, poi la Giusi fu imbarcata su di un'altra nave, e qui iniziarono i problemi. Se avesse voluto, Lomberto avrebbe potuto cambiare nave a sua volta, ma non aveva il coraggio di affrontare il responsabile della compagnia. Così scoppiò un violento litigio tra la Giusi e Lomberto, al termine del quale la Giusi strappò la parrucca di Ginger Rogers a Lomberto ed andandosene gli diede dell'"invertebrato" e del "mollusco". Il che era vero. Almeno dal punto di vista biologico.

Sebbene il 99,9999999999999999999999999999% delle razze galattiche non siano biologicamente compatibili e non possano incrociarsi tra loro generando degli ibridi. Il caso volle che per la Giusi e Lomberto non fosse così. Dopo una gestazione di 2 anni e mezzo, alla Giusi crebbe un tubero su un fianco che, quando si staccò, era un bimbo del peso di 2 chili e 326 grammi.

Cassandro. Del tutto simile ad un essere umano, Cassandro a quanto ne sappiamo ha ereditato dal padre una mente prodigiosa. Pensate che ha nove anni e frequenta il corso per corrispondenza in tecnologie quantomeccaniche al M.I.T. e si lamenta che l'80% delle cose le sa già e il rimanente 20% sono curiosità di carattere storico. Comunque la Giusi è stata ferrea ed inamovibile: se avesse voluto seguire il corso al M.I.T. avrebbe dovuto comunque contemporaneamente continuare a frequentare la scuola elementare, perché ritiene indispensabile che Cassandro frequenti dei bambini della sua età per poter seguire una corretta crescita. Così, Cassandro si becca cinque ore di scuola elementare con dei coetanei che dal suo punto di vista sono paragonabili a dei cuccioli di lontra, e altre cinque ore di corso per corrispondenza con degli insegnanti che rispetto a lui sono dei ritardati. Effettivamente, anche così, non è che possa avere una crescita normale.
Quando sua madre ha vinto il concorso di sudoku del Redshift Post, si è dovuto adeguare a vivere qui. Figuratevi che la scuola elementare qui non c'è e deve andare su un altro pianeta... vabbé è un quarto d'ora di metropolitana, ma solo l'idea fa passare la voglia.
Tanto poi qua ci siamo noi, che più o meno abbiamo la cultura dei suoi coetanei, quindi non è che gli cambi granché. Però lui dice di trovarsi bene.
Noi un po' meno.
Non è che gli si voglia male, ma è un rompipalle di prima categoria e poi è talmente pignolo da toglierti la pelle dalle ossa.
E comunque sapete com'è no? Uno può anche non farci caso, ma il fatto che sia un'ibrido umano-alieno mette a disagio.
Avete mai notato che si fa meno fatica ad accettare uno molto diverso da noi, mentre quello solamente un po' diverso ci dà più fastidio? 
Ecco.
Ora chiedetevi un po' perché succede.

Io non ne ho la più pallida idea, ma sono sicuro che Cassandro lo sa.
E questo non fa che rendermelo più simpatico.
Sono sarcastico ovviamente.

Spero per sua madre che da Lomberto abbia preso solo l'intelligenza e non i disturbi mentali.

Più che altro perché qua si fa fatica a trovare parrucche alla Ginger Rogers.

3.21.2013

HANS NON È UMANO…

Salve a tutti, mi ero ripromesso di parlarvi dei miei compagni di Habitat qui su Pancrazia.

Quindi mi sono deciso.

Allora, cominciamo da Hans.

Prima di tutto bisogna far luce sul fatto che, (per chi non lo avesse capito) Hans è tedesco

e...

...NON E' UMANO...

Intendiamoci, non è che non sia umano perché è tedesco, e neppure significa che sia tedesco perché non è umano. In realtà è una macchina.

Un robot, un androide, scegliete il termine che preferite.

Il nome è un acronimo che a quanto ne so, dovrebbe essere "Herr Android Neumann-Schmidt" cioè a quanto ci capisco: Mr. Androide Neumann-Schmidt. Neumann-Schmidt dovrebbero essere i costruttori, gli inventori o vattelapesca.

Per qualche strano motivo, Hans, anche sarebbe più corretto dire o scrivere H.A.N.S. (cosa che faremo solo adesso, vi avverto perché è fastidioso), anche se ovviamente potrebbe farne a meno, quando era qui e usciva all'esterno dell'Habitat si metteva la tuta. Niente di male, per carità, ognuno è libero di fare quel che vuole, però ammetterete che è strano. O quantomeno bizzarro.
 
Quel che sappiamo di Hans è che ha una lieve tendenza all'isteria di fronte ai problemi semplici. Vi spiego: quando affronta un problema banale, ad esempio mettersi le pantofole che non trova perché sono sotto il letto, chissà perché non riesce a risolverlo, diventa isterico, fa scene teatrali degne di una tragedia di Shakespeare e spesso viene colto da cecità improvvisa. Fortunatamente questo non accade quando è alle prese con problemi complessi, rispetto ai quali si comporta come un orologio svizzero.

Ed è ipocondriaco. Sì lo so è difficile immaginare un robot ipocondriaco, ma lo è. E in più non si tratta di un'ipocondria "robotica", nel senso che non ha paura che gli si svitino i bulloni, gli si ingarbuglino i relè, gli si bruci la scheda madre, o chessò io. No. Lui ha paura che gli venga la pleurite, un'infezione alle vie urinarie, la rosolia, e via discorrendo. In particolare pensa di essere estremamente soggetto a disturbi gastrointestinali e nello specifico al morbo di Crohn, per fronteggiare il quale segue una dieta rigidissima e beve litri di spremute.
Che volete farci? È questo il prezzo del progresso.

Cassandro dice che si comporta così perché si sente diverso da noi, quindi in questo modo cerca di farsi accettare dimostrando di avere delle debolezze umane. Ma tanto qui non interessa a nessuno l'opinione di Cassandro. Ed è opinione comune che Hans sia un pezzo di latta isterica.

Comunque, quando ancora stava nell'Habitat l'abbiamo beccato mentre comprava su internet dei pezzi di una vecchia Golf, lui dice che è un collezionista, ma sul sedere ha una voglia proprio a forma di un ben noto marchio di automobili...
Qualcosa nella sua espressione sembra tradire le sue dichiarazioni. Vi mostro una foto senza casco così potete giudicare voi, gliel'abbiamo fatta mentre usciva dalla doccia. Siete fortunati che c'è l'accappatoio a coprirgli le vergogne...

fantascienza vintage umoristica
l'androide H.A.N.S. in accappatoio
by Stregattodesign


...Ai posteri l'ardua sentenza.

Come forse ho già accennato, Hans sta sempre in orbita sul Cianoticus, la stazione orbitale metereologica. Da lì controlla il tempo atmosferico su Pancrazia. Però tutto dipende dallo spread.

Se lo spread cresce, la stazione orbitale va più in alto e Hans manda la pioggia (che qui su Pancrazia è una melassa verde-giallastra), se si abbassa, ci dà bel tempo.

Anche qua su Pancrazia, lo spread tra noi e i tedeschi fa il bello e il cattivo tempo.

P.s.: (Hans è programmato per far così, non è che lo fa per cattiveria).


IL GIORNO SENZA FINE

[...] A Columbine Sept Heures c'era sempre il tramonto. Qui la bella vicina di Halliday, Gabrielle Szabo, camminava nella sera, sollevando nuvolette di sabbia rossa con il suo vestito di seta. Dal balcone dell'hotel deserto vicino alla colonia degli artisti, Halliday guardava oltre il fiume prosciugato le ombre immobili del deserto, il crepuscolo africano, infinito e ininterrotto, che lo adescava con la promessa dei suoi sogni perduti. [...]

No, non avete sbagliato, siamo sempre noi di Pancrazia. 

Quello che ho riportato è uno stralcio de "Il giorno senza fine" di James Graham Ballard. 

Si tratta di un racconto di fantascienza surreale e ipnotico. Cosa c'entra con Pancrazia? Beh anche Pancrazia è surreale e ipnotica. 

3.19.2013

QUANDO ANDROMEDA GIOCA AI PARALLASSI

Se vi venisse la curiosità di capire dove si trova Pancrazia, (la nostra ridente piccola luna che orbita attorno al gigante gassoso Upsilon Andromedae d (anche chiamato Gipsy), ebbene, come dice il nome stesso si trova nella costellazione di Andromeda.



A seguito un poster delle crociere casinò che incrociano qui in giro. Lo metto solo perché c'è la costellazione di Andromeda (noi siamo sul tacco della scarpa del piede della gamba piegata - lo riconoscete perchè c'è scritto Wanda vicino alla stella).

Poster vintage fantascienza umoristica pin up
Poster della linea di crociere-casinò Starbus
Illustration: Stregattodesign

Misura di un parsec
Source: Wikipedia

Le stelle binarie di Upsilon Andromedae e si trovano abbastanza vicine alla Terra: la loro parallasse corrisponde a una distanza di 13,5 parsec.

Cassandro vuole che dia sempre la misura in parsec piuttosto che in anni luce, perché dice che è più preciso... e io non voglio che rompa.

Ci vuole una gran pazienza.

Comunque, per chi non lo sapesse, il parsec è un’unità di misura astronomica ricavato dal metodo di calcolo della parallasse trigonometrica e letteralmente significa “parallasse di un secondo d’arco”.


È ritenuto il modo più affidabile di misurare le distanze stellari perché prende in considerazione il movimento della Terra rispetto all’astro che si osserva. Per farvi capire: la Terra gira intorno al Sole e quindi è in movimento, osservando un punto molto lontano (e che quindi sembra fisso solo se lo si guarda in un dato momento, ma non lo è) si deve fare una media di due osservazioni prese ai due capi del circuito. Ve la farò semplice: ad esempio, voi siete su di un treno che gira su un circuito di rotaie rotondo e dovete capire quanto è distante il lampadario che vi sta sopra la testa, (tenendo presente che il tale lampadario è perpendicolare al centro del vostro circuito), per capire quanto è distante il lampadario, dovrete calcolare la distanza del lampadario dal centro del vostro circuito tramite due misure differenti, prese i due capi opposti delle rotaie. Detta così sembra una cosa da premi nobel, ma vi assicuro che è molto semplice come concetto. L'ho capito persino io. 

Ok con l'aiuto di Cassandro.


Calcolo del Parallasse
Surce: Wikipedia
Comunque in soldoni: un Parsec corrisponde a circa 3,26 anni luce.


Per chi non sapesse nemmeno cos'è un anno luce (poi però basta): L’anno luce è un sistema di misurazione astronomica che corrisponde alla distanza percorsa dalla luce in un anno, sapendo che la luce viaggia approssimativamente a 300.000 km al secondo. Fatevi i calcoli. 


Per darvi una mano, vi faccio un esempio: il sole si trova ad 8 minuti luce dalla Terra, se dovesse spegnersi di colpo, voi ve ne accorgereste solo 8 minuti dopo che è successo... Pensate quanto è lontano il Sole e quanto è veloce la luce...
Quindi 8 minuti = 480 secondi x 300.000 km = 144.000.000 km
Anche se l'orbita della Terra è ellittica, quindi non è sempre a quella distanza da Sole, la cui media tra l'afelio e il perielio è il valore fisso raccomandato che è 149.000.000 circa, rappresenta una Unità Astronomica (UA), dice Cassandro...
Sì lo so è uno scassa palle.
Ma cosa ci volete fare? Ce l'abbiamo e dobbiamo tenercelo.
Per questo post mi è stato sulla spalla come un avvoltoio...

TORNANDO A NOI:

Wanda è visibile ad occhio nudo mentre Ronald si vede solo con i telescopi.

Gipsy è stato scoperto nel 1999 da Geoffrey Marcy e R. Paul Butler con il metodo della velocità radiale.

E questo spero che possa soddisfare la vostra sete di conoscenza e magari, una sera provate a salutarci.

E' una cosa simbolica eh, tanto non vi possiamo vedere a meno che non facciate scoppiare il Sole come una supernova, ma anche così lo vedremmo solo tra 44 anni (in fila per 3 con il resto di due).

3.15.2013

NON SIAMO SOLI

Salute,

non avevo ancora accennato al fatto che qui a Pancrazia...
(la piccola Luna del pianeta di nome Gipsy, che gira attorno alla stella di nome Wanda)

...NON SIAMO SOLI...

Ci sono anche gli indigeni.

Si chiamano Kruntz. Ma non so chi gli abbia dato il nome. Sembrano delle patate con la proboscide.
Sono alti più o meno un metro e cinquanta o forse meno.

Vanno a zonzo per i dintorni, e ci hanno comprato un sacco di Dymaxion car. Poi hanno visto su di una nostra rivista delle Vespa Piaggio e hanno voluto pure quelle.

Ci hanno pagato con una grossa partita di Plozzi Stramezzati. Probabilmente li coltivano chissà dove. Glieli devono aver portati qua dei Tapparellidi di Ras Algethi di passaggio. Altrimenti non si spiega da dove li abbiano tirati fuori.

Sì, i Plotti Stramezzati potrebbero essere proprio quelli che avete in soggiorno voi.

Non sappiamo molto di loro, ma ce n'è uno che ha un drugstore proprio qui all'incrocio. Si chiama Klaptuzio e dargli dello strozzino è fargli un complimento. E' anche il padrone della stazione di servizio.
Per questo non è che si vada in giro molto con le Dymaxion.

Appena arrivati, Amedeo si è fatto una foto da mandare a sua zia e un Kruntz è entrato nell'inquadratura.
fantascienza umoristica
Amedeo e il Kruntz Immagine by Stregattodesign

Assomigliano o no, ad una patata con la proboscide? Pensate che riescono ad andare in Vespa...

Comunque quel buco che hanno sotto la proboscide è la bocca, mentre per vedere (o comunque i loro organi di senso) sono quei peduncoli simili a peli su quel bozzo che gli sta sul davanti (non so se si vedono...). Qualcuno dice che annusano con i peli, ma secondo me usano la proboscide per annusare. Cassandro, il figlio della Giusi, dice che i loro peli potrebbero essere sensibili all'umidità ed al calore. Ma tanto nessuno gli dà retta. Quindi forse dai peli annusano.

Dei genitali e dei loro generi sessuali siamo all'oscuro. Forse si interrano come delle patate vere e i figli gli crescono sulla pelle come dei bubboni e poi si staccano.

E' anche vero che non abbiamo ancora visto (o riconosciuto) una femmina di Kruntz, né un piccolo di Kruntz.

Per parlare usano la proboscide. Non ci crederete ma riescono ad imitare la voce umana. Logicamente se stanno facendo qualcos'altro con la proboscide, tipo giocare a tennis, devono stare zitti.

L'ano non si sa dove sia. Probabilmente sotto le gambe, perché ogni tanto ne vediamo qualcuno che si acquatta in mezzo ai cespugli davanti all'habitat.


Comunque per la Terra e il resto della galassia ci siamo solo noi dell'Habitat 21 come residenti di Pancrazia perché i Kruntz non sono classificati come cittadini della galassia ma come Minoranza Etnica Poco Rilevante.

LE BOLTUCOLE DI MARTE NE SONO GHIOTTE

Sarete felici si sapere che la Dymaxon non partiva e ho lasciato perdere il giro. Sarà per un'altra volta.

Meglio. Così ho il tempo di spiegarvi alcune cose di qui.

Come sapete, Pancrazia è una piccola Luna di un grosso pianeta di nome Gipsy, che gira attorno ad una stella di nome Wanda.

Allora, dicevo che qui siamo in sei e ve li presenterò uno ad uno, ma andiamo per ordine. Siamo più o meno arrivati tutti insieme. Abbiamo vinto tutti il secondo premio del concorso di sudoku che metteva in palio un impiego quassù all'habitat 21.
fantascienza umoristica
Logo Zelpronti & Co Design: Stregattodesign
Il premio primo premio era una crociera su Paraisio, il pianeta turistico che tutti conoscono, quello di Samantha 3A per capirci, il secondo premio invece era un impiego presso lo stabilimento di Pancrazia dell'azienda Zelpronti & Co chiamato Habitat 21.

3.14.2013

POSTER VINTAGE HABITAT 21

fantascienza vintage umoristica colonia umana su pianeta extrasolare
Poster Habitat 21 Illustrazione e Grafica: Stregattodesign

Ecco il poster che abbiamo qui su Pancrazia, gentilmente offerto dall'azienda.

Bello eh?

DYMAXION DI DOTAZIONE

Photocredit: barbarakrakowgallery.com
Allora: sono uscito con l'idea di passeggiare e ho evitato di passeggiare.

Già. Perché passeggiare, quando ad ognuno di noi è stata fornita dall'azienda una Dymaxion nuova fiammante?

Non sapete cos'è una dymaxion? Eccovela. è quella che sta sopra. Si tratta della "DY (dynamic), MAX (maximum), ION (tension) CAR". Non è male e su Pancrazia va benissimo sulle sue tre ruote. Gli indigeni ce l'hanno tutti. E' stato un successone. Quelli che non vanno in Dymaxon vanno in Vespa. Si fa fatica a capire come ci riescano, dato che sono delle patate proboscidate ambulanti. Comunque ci vanno. E vanno anche come dei disgraziati.

TURISMO SPAZIALE E RIPOSO FORZATO

Oggi sono di riposo.

Su Pancrazia è una bella giornata, sembra aprile su Marte.

Tramonto su Marte ripreso dal Cratere Gusev il 19 maggio 2005 da Spirit. Photosourche wikipedia.
Ah, scusate.

Per chi non lo sapesse, Pancrazia è una piccola Luna di un grosso pianeta di nome Gipsy, che gira attorno ad una stella lontana.

Oh, beh, lontana, dipende da che lato si guarda la cosa, in ipermetropolitana ci si impiega 45 minuti dalla Terra.

Amedeo Remo e Franco sono giù al lavoro ed io sono qui nella sala comune dell'Habitat 21 a vedere se riesco a fare delle bolle di succo d'arancia con la cannuccia infilata nel naso.