The Redshift Post - letteratura fantascienza umoristica: luglio 2013

7.19.2013

EFFETTI QUANTO - PARANORMALI INDESIDERATI (EQUAPARIN) III° PARTE

Siamo osservati. O per meglio dire, c'è qualcuno che ci osserva. Qualsiasi cosa facciamo. Un'altra teoria del complotto? Forse. O forse siamo paranoici. Pensatela come volete, fatto sta che quel che è successo qui all'Habitat 21 sembrerebbe confermare tali voci, o in un certo qual modo, sembrerebbe non smentirle. Ma andiamo per ordine.
Eravamo rimasti - come ben ricorderete (se proprio non ve lo ricordate cliccate qui.) - alle ipotesi per uscire dall'impasse causato dagli effetti quanto - paranormali indesiderati che hanno colpito l'habitat 21. 

 CERCANDO UN'USCITA QUANTISTICA DALLA METROPOLITANA

L'ipotesi sulla quale eravamo tutti d'accordo era che ci trovassimo in una distorsione dello spaziotempo isolati dal resto e ci comportassimo come particelle subatomiche. Come? Non si sapeva. Perché? Non si sapeva. Per quanto? Non si sapeva.
Orbene, le ipotesi erano molte e dopo una lunga riflessione abbiamo stabilito che, tra le idee su come uscire da questa situazione, la migliore fosse quella di Amedeo, che vi riporto:

Charles Bronson in "c'era una volta il west".
"La stazione della metropolitana galattica qui vicino ha creato una sorta di warp gravitazionale che ci ha scaraventato in una regione di spaziotempo quantistico isolato. Si deve cercare di invertire la rotazione del nucleo gravitazionale piegando a mani nude il generatore ipergravitazionale dell'Hyperground per riportare le cose alla normalità. Propone di mandare lo stagista che somiglia a Charles Bronson in "c'era una volta il west"."



Prima di agire tuttavia, siamo ricaduti nostro malgrado in un delirio di possibilità quanto-paranormali. Il Ψ della nostra funzione d'onda si è orientato sul papero quantistico perché la Giusi, temendo che la sua ipotesi fosse quella giusta (ovvero quella che ci fosse un papero che faceva la cacca in cucina), colta da uno dei suoi raptus di pulizia, prima che potessimo pensare tutti assieme alla soluzione di Amedeo per pilotare in qualche modo il nostro Ψ verso lo stagista che somiglia a Charles Bronson e spedirlo a riparare l'ipermetropolitana, si è precipitata in cucina a pulire il presunto guano di un improbabile papero quantistico dal pavimento della cucina. Il fatto è che, per quanto improbabile, il papero c'era davvero. Ed era anche bello grosso.
Tuttavia, avendo mescolato le funzioni Ψ delle due possibilità, ovvero:

01 guasto-gravitazionale-metropolitana-da-far-riparare-allo-stagista-con-le-sembianze-di-Bronson

/ e /

02 papero-quantistico-che-fa-la-cacca-in-cucina

il risultato del Ψ  della nostra soluzione aveva generato un papero quantistico con la testa somigliante a Charles Bronson in "C'era una volta il West" e regalato allo stagista una testa da papero. Il papero quantistico sembrava uno dei mostri di Cthulhu e lo stagista sembrava il papero del film "Howard e il destino del mondo".