The Redshift Post - letteratura fantascienza umoristica: IL GIORNO SENZA FINE

3.21.2013

IL GIORNO SENZA FINE

[...] A Columbine Sept Heures c'era sempre il tramonto. Qui la bella vicina di Halliday, Gabrielle Szabo, camminava nella sera, sollevando nuvolette di sabbia rossa con il suo vestito di seta. Dal balcone dell'hotel deserto vicino alla colonia degli artisti, Halliday guardava oltre il fiume prosciugato le ombre immobili del deserto, il crepuscolo africano, infinito e ininterrotto, che lo adescava con la promessa dei suoi sogni perduti. [...]

No, non avete sbagliato, siamo sempre noi di Pancrazia. 

Quello che ho riportato è uno stralcio de "Il giorno senza fine" di James Graham Ballard. 

Si tratta di un racconto di fantascienza surreale e ipnotico. Cosa c'entra con Pancrazia? Beh anche Pancrazia è surreale e ipnotica. 

E inoltre, gira sul suo asse talmente lentamente che sembra di essere su quella Terra alienante descritta dal buon Ballard:

[...] Tre mesi prima era arrivato a Columbine Sept Heures. Il suffisso, aggiunto ai nomi di tutte le città e i villaggi (C'erano Londra Ore Diciotto e Saigon Mezzanotte), indicava la loro posizione sul perimetro quasi statico della terra, l'ora del giorno senza fine al quale il pianeta, smettendo di ruotare, li aveva lasciati arenati. [...]

Oggi su Pancrazia (la ridente piccola luna che gira attorno al gigante gassoso di nome Gipsy), è pomeriggio. Come forse sapete, o forse no, i giorni pancratici durano 16 giorni terrestri ed il pomeriggio dura più o meno otto ore, il tramonto, per dire, ne dura 2 (vedi il poster esplicativo che ci ha lasciato la Zelpronti).

E tanto per aggiungere il danno alla beffa, sul Redshift Post (The Redshift Post il giornale di frontiera pubblicato su Agenore, un asteroide che orbita attorno ad Alfa Centauri che qui ci arriva in abbonamento), tra i racconti pubblicati c'è appunto "Il giorno senza fine" (The day of forever) di  Ballard, del 1966 (Che tra l'altro consiglio di leggere se non l'avete ancora fatto) di cui vi mostro la copertina dell'inserto:

copertina tributo fantascienza J. G. Ballard
Copertina-tributo a The day of forever di J.G. Ballard
Grafica e immagine: Stregattodesign
A differenza di Columbine Sept Heures, la sabbia non è rossa qui a Pancrazia ed a causa dell'atmosfera, ricca di non so quale elemento, tutto assume un colore verdino-giallastro, tipo il colore delle puzzette o delle esalazioni puzzolenti dei cartoni animati.
Ma non ci lamentiamo.

Beh, ci fosse almeno la bella Gabrielle Szabo al posto dei Kruntz sarebbe meglio, ma forse finiremmo tutti per scannarci. A parte ovviamente la Giusi e Cassandro. E Hans che sta in orbita.

Chissà, magari più avanti troveremo un Gigante Annegato da qualche parte, non si sa mai. In tal caso, faremo come fanno tutti, ci faremmo del cibo per cani...