The Redshift Post - letteratura fantascienza umoristica: FRANCO E L'INVASIONE ALIENA AL TAMARINDO

4.25.2013

FRANCO E L'INVASIONE ALIENA AL TAMARINDO

Qui su Pancrazia abbiamo una celebrità.

Ebbene Sì. E' Franco.

Franco è niente meno che il famoso "Persuasore dei Procrastiani".
Chiunque abbia letto i giornali se lo ricorda. L'eroe della Guerra dei Procrastiani. Quelli dell'ultima invasione aliena della Terra.

astronavi aliene
Foto dell'invasione aliena dei Procrastiani (il liquido rosso sopra è il Tamarindo di Sezma che Franco ci ha versato sopra)
Artwork by Stregattodesign

Ebbene proprio ieri sera (tempo terrestre) Franco, dopo essersi scolato anche il fondo di una intera bottiglia di Tamarindo di Sezma ci ha fatto delle rivelazioni sconcertanti riguardo alla guerra ed al suo ruolo. Quindi, anche se la storia la sapete, dimenticatevela. O almeno dimenticatevi che quanto sapete corrisponda alla realtà al cento per cento.

L'INVASIONE SECONDO LE FONTI UFFICIALI

Per quanto mi riguarda, ricordo che quando la flotta dei Procrastiani comparve nelle immediate della Terra, mi trovavo per le vie di Cesano Maderno. Un vociare mi aveva attirato in un bar, in cui un marcatore di realtà aumentata faceva sfilare le immagini delle loro navi spaziali. Quel giorno una fastidiosa attività solare disturbava le trasmissioni delle nostre sonde, così il filmato sembrava uscito dagli anni '70 del ventesimo secolo. Nessuno aveva il coraggio di parlare. Ricordo una ragazza singhiozzare come se le avessero incendiato di fronte agli occhi la borsa di Prada, un colletto bianco sudato come un asparago lesso balbettare all'omnicom rimbalzando tra l'angolo della strada e l'ingresso del bar. Poi, una cicciona svenne ribaltando un tavolino. Ed ebbe inizio l'invasione. O per meglio dire, le minacce d'invasione.

Come ricorderete, i Procrastiani minacciarono la Terra intasando tutti i canali di comunicazione ed elencando i tormenti che ci avrebbero aspettato.
E lo fecero per giorni.
E giorni.
E giorni.
E giorni.
Dopo quattro settimane, quello che per tutti noi inizialmente era stato puro terrore, si trasformò in timore, poi in nervosismo, ed infine in irritazione.
Stremati, i capi dei nostri governi diedero l'ordine di lanciare i loro ordigni contro le navi spaziali dei  Procrastiani. Le loro navi spaziali di tutta risposta non fecero una piega. E le loro logorroiche minacce continuarono. Non se ne poteva più. Fu a quel punto che dalla Terra si levò un campione: il Persuasore. Solo ed armato solamente del suo coraggio, raggiunse la flotta nemica a bordo di un motoscooter a iperspinta verde pisello.
Sino ad oggi nessuno seppe mai cosa avvenne di preciso, ma fatto sta che tre quarti d'ora dopo che il Persuasore ebbe preso contatto con gli ostili, la flotta aliena svanì.




Al Persuasore, la cui identità non fu mai ben chiara e neppure nota al grande pubblico a parte il fatto che fosse nativo di Busto Garolfo e che facesse il commesso in un supermercato, vennero consegnate le più alte onorificenze della Terra. Dopo due settimane a nessuno importò più nulla di lui o dell'invasione aliena andata a monte dal momento che era iniziata la Champions League.

L'INVASIONE SECONDO I FUMI DEL TAMARINDO DI SEZMA


Ora, dopo circa 20 anni terrestri, le nebbie dell'alcool ci hanno riportato la verità dell'invasione,
infatti:

mentre Franco attraversava la gelida oscurità dello spazio a bordo del suo motoscooter verde pisello, cominciò a pensare. E quando un uomo pensa, può succedere tutto. O può non succedere nulla. A quanto racconta lui stesso, lo scooter sfrecciava nel buio e le navi aliene cominciavano ad intravedersi di fronte a lui come uno sciame di malefici occhi luminosi sullo scuro velluto dello spazio, e proprio in quel momento, si pose la più antica delle domande:

"ma che cazzo ci faccio qui?"

In quel momento, tutte le sue convinzioni crollarono. Tutto ciò che aveva creduto sino a quel momento si dissolse lasciando il posto ad una lucida verità.

"Non ci faccio un cazzo di niente."

Fu la risposta.

Ed in quel momento capì ciò che nessun altro aveva pensato. Cioé che la realtà non fosse reale e che quindi in realtà non ci fosse nulla di reale nella flotta aliena. Ovvero: che non ci fosse nessuna flotta aliena. Oddio, qualcuno ci aveva già pensato, ma gli avevano dato tutti dell'idiota.

IL PROGETTO CHIHUAHUA


La realtà era che la flotta e le minacce - e ne avrebbe avuto conferma poco dopo - provenivano da un'antenna di Tau Ceti orientata male. Tale antenna era una di quelle che la razza umana ha sparso per la galassia con il Progetto Chihuahua. Si tratta di un programma di prevenzione delle invasioni aliene. Queste antenne da anni mandano messaggi terrestri di minacce ed improperi verso le zone non ancora esplorate assieme all'immagine olografica ad alta densità di una flotta spaventosa. L'idea è quella di fare in modo che alle razze aliene sconosciute (e secondo i terrestri quindi potenzialmente ostili) e superiori a noi in tecnologia ed armamenti, possa saltare il pallino di conquistare la Terra.

comunicazioni aliene
Vecchio logo del progetto chihuahua con i 3 ispiratori.
Grafica by Stregattodesign
A parte il fatto che a quanto pare funziona solo con le civiltà più arretrate, perché di invasioni e simili ne abbiamo avute anche troppe (ed è per questo che nessuno si è premurato di constatare che la flotta ci fosse davvero), è anche una cosa abbastanza idiota perché ottiene l'effetto contrario: ogni volta che una civiltà aliena più avanzata della nostra riceve tali minacce, la prima cosa che fa è mandarci educatamente a cagare, la seconda è di intimarci cortesemente di evitare di puntare il nostro segnale molesto verso di loro pena un'indimenticabile (ma sempre educata) azione di rappresaglia da parte loro.

Così, una volta appurato che la flotta non esisteva ed aver rintracciato il segnale, a Franco bastò una telefonata di cinque minuti ad un'antennista di Tau Ceti per risolvere la questione.

L'imbarazzo che ne seguì fu la causa del successivo insabbiamento da parte delle autorità. Il resto lo fece la Champions League.

E questa, signori, è storia.